Secondo Ogilvy, lo scorso 20 Settembre Facebook ha modificato l’EdgeRank (=l’algoritmo che determina la visibilità di un post, ovvero che decide cosa far comparire nel News Feed degli utenti), con la conseguenza che da quel momento parecchi gestori di Brand Page hanno notato una importante diminuzione del Reach (cosa confermata anche da un successivo studio di EdgeRank Checker).
In parole più semplici: il ritocchino algoritmico di Facebook avrebbe diminuito la “potenza di diffusione” dei contenuti postati sulle Pagine, in una forchetta compresa fra il -5% e il -40% (sempre secondo quanto rilevato da Ogilvy).
Cerchiamo dunque di analizzare un po’ più a fondo il fenomeno e di capire come porvi rimedio (naturalmente senza scucire un euro ).
I motivi? Almeno 2.
1. “Traffic Jam”: gli utenti di Facebook hanno sempre più amici e sono fan di un sempre crescente numero di pagine. Il News Feed, avendo uno spazio limitato per le informazioni, ha dunque una crescente difficoltà a pesare e gestire correttamente il flusso dei contenuti che vi transitano. Facebook ha ormai superato il miliardo di utenti, le amicizie fra utenti aumentano molto rapidamente e i brand postano sempre più spesso, creando di conseguenza una grande competizione fra contenuti all’interno del feed.
2. Paid vs. Organic: Facebook è una società quotata in Borsa, deve far quadrare i conti, e quindi – fra i vari strumenti pubblicitari – ha lanciato anche i “Promoted Post” (=post a pagamento) per le Pagine. E questi post devono farsi strada fra gli altri contenuti organici, che (come abbiamo visto al punto 1) sono sempre più numerosi.
Cosa fare?
Socialbakers ha notato che se anche il reach medio scende, quello totale è stabile, se non addirittura in leggera crescita. Ciò è dovuto ad un aumento del numero di post: i brand pubblicano ora molti più contenuti per cercare di comparire più spesso nei News Feed degli utenti, con la conseguenza che la media di visualizzazioni per singolo post organico cala.
Facebook afferma di “ottimizzare continuamente il News Feed per assicurarsi di offrire agli utenti una sempre migliore esperienza”: pertanto i brand dovrebbero puntare sia sulla quantità (per comparire spesso) che – soprattutto – sulla qualità dei post e sull’aumento dell’engagement, perché solo i contenuti che ricevono click, like, commenti e condivisioni avranno la possibilità di rimanere “a galla”. Tutti gli altri faranno solo una fugace apparizione (o addirittura sprofonderanno all’istante, se verranno nascosti manualmente dall’utente o se verranno segnalati come spam).