Nella vita professionale di ogni designer prima o poi giunge il momento topico in cui vocaboli come UI design, UX design, interaction design o information architecture entrano stabilmente a far parte del suo lessico quotidiano.
Quante volte si dice a un cliente che il suo sito ha “una user experience molto povera” oppure che “l’UI design non è abbastanza curato”?
Sono terminologie tecniche che fanno spalancare la bocca ai profani (qui urge un mea culpa, a volte servono solo a farci belli agli occhi dei non addetti ai lavori) e spessissimo vengono abusate in articoli, e-book e tutorial. Ma in realtà quanti conoscono l’esatta differenza tra UX design, UI design e web design?
Cos’è il web design
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La questione è più complicata del previsto: moltissime aziende, soprattutto in Italia e in Ticino, non solo non hanno ancora ben chiara la distinzione tra i macro settori del design, ma in alcuni casi neppure conoscono la differenza tra un web designer e un web developer.
Questo genera una confusione inenarrabile nel momento in cui sbocciano annunci di lavoro che cercano un “web designer con conoscenza di PHP” o un “web developer esperto di Photoshop”.
Per questo chi si avvicina allo studio del web design rimane inevitabilmente confuso da una tale eterogeneità di requisiti, e pensa inevitabilmente che UX design, UI design, web design e web development siano fondamentalmente diversi aspetti della stessa mansione.
Per quanto nel mondo del web (quasi) 3.0 sia fondamentale essere flessibili, è importante capire innanzitutto cosa non è il web design prima di avventurarsi nella conoscenza delle sue aree.
Il web design è focalizzato sull’estetica di un sito web. Un web designer è un creativo, quasi sempre esperto di grafica e con un un particolare gusto per l’accostamento di colori, forme e tipografia. Utilizza principalmente l’emisfero destro del cervello, associato a creatività, intuizione e immaginazione. Per diventare un web designer è fondamentale avere una conoscenza approfondita della suite Adobe (soprattutto Photoshop e Illustrator) per creare interfacce web, e saper padroneggiare linguaggi come HTML5 e CSS3, direttamente associati alla struttura e all’aspetto estetico del sito.
Di contro, il web developer si occupa di “trasformare” in codice ciò che il web designer crea, integrando tutte le infrastrutture che permettono a una pagina web di funzionare e interagire correttamente con l’utente. Un web developer ha una solida conoscenza di linguaggi come PHP, Python, C e Ruby e utilizza l’emisfero sinistro del cervello, base del pensiero logico, analitico e tecnico.
Non è affatto raro che oggi molti web developer si occupino anche di web design, e viceversa. Avere una conoscenza di entrambe le discipline aiuta a organizzare meglio il proprio lavoro e soddisfare con maggior consapevolezza tutte le esigenze del cliente, in quanto non esiste pagina web che non coinvolga sia l’una che l’altra specializzazione.
Se però fino a qualche anno fa il designer si limitava a creare interfacce esteticamente accattivanti senza entrare nel merito della loro usabilità, con l’avvento del web 2.0 il web design ha subito un’evoluzione non indifferente, contribuendo alla nascita di altre due branche del mestiere prima molto sottovalutate: UI design e UX design.
Cos’è l’UX design
UX design è l’acronimo di User Experience design (abbreviato anche come UXD) ed è composto da quell’insieme di processi atti ad accrescere la soddisfazione dell’utente migliorando l’usabilità di una pagina web, la sua facilità di utilizzo, l’intuitività e l’interazione.
Il termine fu coniato nei tardi anni ’90 da Don Norman, co-fondatore del Norman Group Design Consultancy, che all’epoca dichiarò:
La “User experience” abbraccia tutti gli aspetti dell’interazione tra l’utente finale e l’azienda, i suoi servizi e i suoi prodotti.
Ciò implica il fatto che, al di là dei mezzi utilizzati, l’UX design comprenda qualsiasi tipo di interazione tra un cliente (attivo o potenziale) e l’azienda che fornisce un dato servizio o prodotto. Si tratta di un vero e proprio processo scientifico applicabile a qualsiasi campo, non soltanto al design di siti web, anche se negli anni è diventato quasi esclusivamente una peculiarità del mondo digitale.
Lo scopo finale è sempre e comunque quello di migliorare l’esperienza dell’utente, fornendogli esattamente ciò che desidera, senza troppi fronzoli o complicazioni. Ci sono parecchi errori che possono influire durante la creazione di un sito web, di un e-commerce o di un blog ed è importante fare molta attenzione durante la parte dello sviluppo.
Un buon risultato viene raggiunto non solo attraverso il giusto accostamento di forme e colori, ma anche tramite contenuti accattivanti, call to action ben posizionate, fluidità di navigazione e facilità di comprensione dei processi.
L’UX design è complesso, pieno di sfide e sfaccettature. Benché non sia una ricerca di mercato, è strettamente connesso con l’analisi, l’A/B testing e una continua produzione di report. L’UX designer è una figura multitasking che si barcamena tra design, marketing e project management e ha conoscenze basilari di sociologia, psicologia e scienze cognitive. Fornisce indicazioni chiare e precise agli altri reparti, per far sì che il prodotto finale sia quanto di più vicino possibile alle necessità ultime del cliente.
Cos’è l’UI design
L’UI design (acronimo di User Interface design) è un sottoinsieme dell’UX design, in tutto e per tutto la sua “anima visual”. Ed è anche la mansione più facilmente travisata e soggetta a libera interpretazione da parte delle aziende negli annunci di lavoro.
Mentre la User Experience è un agglomerato di azioni focalizzate all’ottimizzazione di un prodotto, l’UI design si occupa prettamente della presentazione del prodotto stesso (o del brand, del servizio, dell’azienda), il che per alcune compagnie implica una conoscenza obbligatoria di brand design e/o front end development, mentre per altre è sufficiente essere esperti di graphic design.
Nessuna delle due scuole di pensiero è più o meno corretta dell’altra: si tratta in soldoni di diverse facciate della medesima disciplina.
L’UI designer è infatti deputato a tutto ciò che riguarda la parte visual e interattiva di un prodotto web, in primis l’interfaccia che si presenta all’utente e che rappresenta il primissimo impatto con il brand.
Mi trasmette fiducia? Mi sta guidando verso ciò di cui ho bisogno? Dove sono portato a cliccare?
Lo scopo ultimo è quello di guidare l’utente all’interno della pagina, indicandogli con chiarezza e precisione dove può trovare ciò che cerca esclusivamente attraverso l’interfaccia.
Mentre l’UX designer non ha necessariamente bisogno di conoscere il codice, all’UI designer viene sempre più spesso richiesto di approcciarsi alla programmazione web per poter costruire una migliore interattività con l’utente. Da questo punto di vista, la sua figura e quella del web designer si stanno lentamente fondendo e diventando un’unica mansione.
L’UI designer è anche focalizzato sullo storytelling come parte integrante della presentazione di un brand, e spesso stende una style guide contenente tutti gli aspetti cruciali della brand identity (utilizzo del logo, font, ausili grafici per i social media…) che serve ad uniformare e rendere coerente la comunicazione.
A lui è affidato il compito di trovare il miglior modo per trasmettere valori, mission e vision aziendale attraverso la comunicazione visiva.
Quale dei due aspetti è più importante?
Non si tratta di decidere se dedicarsi ad una o all’altra mansione: entrambe sono irrinunciabili.
Se una pagina è efficientissima dal punto di vista dell’esperienza utente ma è esteticamente inguardabile, probabilmente non è stato fatto un buon lavoro di UI design.
Se al contrario la pagina è accattivante e ben costruita ma presenta evidenti problemi di navigazione, manca alla base un processo di UX design.
Le due discipline si completano a vicenda e vanno sempre curate in egual misura.
Scegliere in quale delle due specializzarsi dipende dalle attitudini e dal carattere: un individuo più portato a creare sicuramente avrà un interesse maggiore per l’UI design, mentre una persona orientata anche all’analisi, alla ricerca e al coordinamento di un team troverà probabilmente la sua strada nell’UX design.
Per iniziare a muovere i primi passi in questo mondo esistono decine di corsi online, come quelli di Udacity, e Tuts+. Ma come in ogni campo, l’esperienza è sempre la miglior scuola!
Siamo riusciti a farvi ritrovare l’orientamento nella giungla del web design?